Scritti ragionati per contesti complessi
perché scrivere bene può essere la forma più semplice di autodeterminazione
Cos’è la mediazione documentale
La mediazione documentale è la redazione di testi scritti pensati per affrontare situazioni delicate in modo chiaro, equilibrato ed efficace.
Non è un atto legale, non è burocrazia, non è un modulo standard.
È uno strumento che traduce in forma scritta bisogni complessi: chiarire posizioni, ordinare informazioni, prevenire incomprensioni.
Perché è utile
Un testo mal formulato può creare equivoci, tensioni o ostacoli.
La mediazione documentale aiuta a dare ordine e forza alle parole, trasformando passaggi difficili in comunicazioni comprensibili e rispettose.
Differenza dalla mediazione legale
La mediazione documentale non va confusa con la mediazione civile e commerciale regolata dalla legge (d.lgs. 28/2010).
Non ha effetti giuridici vincolanti e non sostituisce avvocati o notai: si colloca come supporto preliminare o complementare, con funzione comunicativa e preventiva.
Origine del termine
Introdotta come neologismo di recente, la mediazione documentale offre un nome unitario a pratiche redazionali già diffuse in modo frammentario.
Il primo servizio strutturato in Italia ad adottare e diffondere il termine è stato TerzoTesto (fondato nel 2025), contribuendo a formalizzarne l’uso nell’ambito consulenziale.
È volontà di TerzoTesto promuovere la mediazione documentale non soltanto come servizio professionale, ma anche come atteggiamento culturale, volto a favorire chiarezza, consapevolezza e autodeterminazione nei rapporti tra cittadini, professionisti e istituzioni.


